"Il Cielo di Titano" - nuovo romanzo di fantascienza di Claudia Piano

Chi mi conosce lo sa: la fantascienza ha un posto speciale nel mio cuore. Perché ne ho letta tanta, di quella davvero buona, quando ero adolescente, trovandomi alla fine diversa da quella che ero in principio. Perché ho atteso di farmi le ossa di scrittrice con un lungo romanzo fantasy, prima di avere il coraggio di affrontare una storia di fantascienza tutta mia. La buona fantascienza dev'essere intellettualmente stimolante, coerente e logica, anche quando è immaginifica. Non deve contenere ingenuità e di solito è letta da un pubblico, in maggioranza maschile, che ne mastica i temi come se avesse tre o quattro lauree in tasca. Come non esserne intimiditi? Come osare addentrarsi in un genere tanto ostico e realmente faticoso?

Per questo quando Claudia, che è una mia cara amica e collega scrittrice, mi ha detto di aver pronto un romanzo di fantascienza un po' di paura l'avevo. E se ne fossi rimasta delusa?

E invece... Invece quel che ci aspetta leggendo "Il cielo di Titano" è un'affascinante ricostruzione dei disagi e dello smarrimento di vivere in un ambiente alieno e ostile, dove un minuto all'aperto può significare morte certa e la vita dentro la base è scandita da una prestabilita, asettica routine. Asettica finché la vita di Emma, la biologa protagonista del libro, non è sconvolta dall'arrivo di Nicola, un uomo dal passato dichiaratamente equivoco, incurante di ciò che li dovrebbe dividere e abbastanza cocciuto da voler "trovare la vita" nascosta sotto la dura corazza, più spessa di una tuta spaziale, che Emma indossa con chiunque, specie con lui.

Il romanzo di Claudia conquista per la curatissima ambientazione da hard science fiction, stimola per l'intrigo che lo attraversa e conquista grazie a quel che è il maggior pregio della sua scrittura: la capacità di immergere anche il lettore meno attratto dal genere romance nell'anima delle sue protagoniste.

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